LIBERI DA MAFIE E CORRUZIONE
Percorso formativo multidisciplinare in 24 Istituti Scolastici Superiori di Bologna, Imola e Ravenna contro mafie e corruzione (ed. 2015)
LIBERI DA MAFIE E CORRUZIONE" />
Il progetto ha visto, a partire dal 2008, il coinvolgimento di molte migliaia di studenti appartenenti alle scuole medie e superiori del territorio regionale e la realizzazione di importanti eventi pubblici dalla forte valenza civica e sociale.
Le precedenti edizioni hanno visto la partecipazione di diverse personalità di spicco della lotta contro le mafie, in particolare:
➢ SALVATORE BORSELLINO – fratello di Paolo, fondatore del movimento Agende Rosse.
➢ DON LUIGI CIOTTI – fondatore di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie
➢ NANDO DALLA CHIESA – figlio del Generale Carlo Alberto, presidente onorario di Libera
➢ CARLO LUCARELLI – scrittore ed autore della trasmissione Rai “Blu Notte”
➢ GIOVANNI IMPASTATO – fratello di Peppino, referente Casa Memoria di Cinisi (PA)
➢ GIOVANNI TIZIAN – giornalista calabrese sotto scorta per le sue inchieste sull’infiltrazione mafiosa a Modena e in Emilia Romagna
➢ PINO MASCIARI – ex imprenditore calabrese vittima di racket, Testimone di Giustizia
➢ ELENA FAVA – figlia del giornalista e drammaturgo Pippo Fava, presidentessa della Fondazione Giuseppe Fava
➢ CIRO CORONA – responsabile dello Sportello Anticamorra del quartiere Scampia di Napoli.
➢ IL TAPPETO DI IQBAL – cooperativa sociale del quartiere Barra di Napoli, che lotta contro la camorra e la dispersione scolastica attraverso il teatro, la musica e la
propria testimonianza
➢ ‘A67 – band musicale anti-camorra di Scampia, curatrice del progetto video/musicale/editoriale “Scampia trip”
➢ MODENA CITY RAMBLERS – band musicale promotrice insieme a Libera nel 2009 della Carovana della Legalità da nord a sud nelle terre confiscate alla mafie
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto si propone, attraverso diverse fasi, di informare e sensibilizzare gli studenti e gli insegnati degli Istituti Scolastici Superiori del territorio bolognese, imolese e ravennate sulle tematiche relative alla lotta contro le mafie, alla promozione della legalità e della giustizia, all’educazione al senso civico e democratico e all’impegno contro ogni forma di corruzione.
A questo proposito il progetto, prendendo come target di riferimento gli Istituti Scolastici Superiori dei territori di Bologna, Imola e Ravenna, intende sviluppare un percorso formativo in grado non solo di fornire gli strumenti per una migliore e più approfondita comprensione del fenomeno mafioso in Italia e delle sue implicazioni nella vita di tutti noi, al Sud come al Nord, ma anche di educare e sensibilizzare gli studenti e gli insegnanti sulle forme di resistenza che la società civile ha saputo opporre nel tempo a questo fenomeno. Il percorso non mancherà inoltre di focalizzare l’attenzione sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose al Nord, con particolare riguardo alla situazione della provincia di Bologna.
Il progetto propone inoltre, come elemento innovativo, di informare e sensibilizzare gli studenti sull’utilizzo delle nuove tecnologie in modo intelligente e per fare rete, con particolare riferimento al mondo dei social network, blog, siti d’informazione, ecc.
Il progetto inoltre, anche attraverso le testimonianze di diversi attori ed esperti del settore, fungerà da momento di incontro, conoscenza e confronto tra il mondo scolastico, quello istituzionale e quello associativo, con l’obiettivo di innescare un trend di partecipazione ed interesse da parte di studenti, insegnati e cittadinanza riguardo al tema della lotta alle mafie.
E’ previsto infine un evento conclusivo dell’iter progettuale rivolto all’intera cittadinanza così come alle Istituzioni e alle associazioni locali – oltre che naturalmente alle classi degli Istituti precedentemente coinvolti nell’iter formativo – che fungerà da momento pubblico di confronto, in relazione alle principali tematiche ed attività di contrasto del fenomeno mafioso portate avanti nel territorio.
Da sottolineare inoltre che il valore aggiunto di tale progetto sta non solo nell’ottimo livello dei formatori in aula e dei testimoni diretti chiamati ad intervenire, ma anche nella capacità di fare “rete” fra le differenti realtà presenti sul territorio.
A questo riguardo, “Liberi dalle mafie” ha visto in solo tre anni la collaborazione ed il supporto di numerosi e differenti realtà – pubbliche e private – che hanno contribuito a sviluppare una vera e propria sinergia nel territorio. Per citare solo le più importanti: MIUR – Ufficio Scolastico Regionale; Regione Emilia Romagna; Provincia di Modena; Provincia e Comune di Ravenna; Unione dei Comuni della Bassa Romagna; Ufficio Scolastico Provinciale di Ravenna; Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna; Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna; Fondazione Cassa di Risparmio di Modena; Credito Cooperativo ravennate e imolese; Libera nazionale e provinciale; Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (SIULP); Confesercenti; Coop. Adriatica; Camst, Modena City Ramblers.
“Liberi dalle mafie 2015” intende quindi dar seguito ad un “percorso” che studenti, docenti ed operatori di Pereira ritengono prezioso per il tessuto cittadino, ed ampliare le attività dello stesso sul territorio di Bologna, Imola e Ravenna.
CONTESTO DI RIFERIMENTO
A Bologna si è assistito negli ultimi anni ad una drammatica diffusione del fenomeno mafioso. Secondo il Rapporto 2012 sulle mafie in Emilia Romagna della Camera di Commercio di Reggio Emilia, in collaborazione con la Fondazione Caponnetto, Bologna è la terza città italiana, dopo Milano e Roma, per infiltrazioni e reati come usura, riciclaggio, truffe, danneggiamenti e incendi.
In particolare si rileva in provincia una “situazione grave e da non sottovalutare (…) a rischio colonizzazione”. In particolare si tratta di mafie dei ‘colletti bianchi’: professionisti, funzionari, piccoli imprenditori, ‘conquistati’ con le buone o con le cattive per estorsioni, usura, operazioni finanziarie e attività commerciali di copertura. E’ quanto emerge dal Dossier 2012 sulle mafie in Emilia-Romagna, voluto dall’Assemblea Legislativa Regionale e realizzato da Libera Informazione. A questo riguardo, al 1ottobre 2012, è Bologna ad avere il triste primato di provincia con il maggior numero di aziende confiscate in regione (18).
Il territorio di Bologna inoltre – secondo il Report 2013 del Ministero di Giustizia - conta nell’ultimo biennio ben 32 procedimenti di sequestri/confische di beni mafiosi, posizionandosi per la prima volta fra i primi 10 distretti italiani interessati al fenomeno.
Per quanto riguarda invece il territorio di Ravenna, la diffusione del fenomeno mafioso è divenuta purtroppo una realtà da non sottovalutare, in particolare le principali attività di ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra sono il traffico di droga, le infiltrazioni nel settore degli appalti pubblici e le estorsioni.
Nei Lidi ravennati inoltre lo sviluppo del turismo ha favorito il riciclaggio del denaro proveniente da attività illecite, richiamando l’interesse delle mafie internazionali nell’ambito della prostituzione. Secondo il Rapporto del 23 febbraio 2010 sull’Infiltrazione mafiosa nel Nord Italia - redatto dall’ Osservatorio socio-economico sulla criminalità / Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro – “le più recenti acquisizioni investigative rivelano altresì la progressiva occupazione del mercato criminale del gioco d’azzardo (legale e illegale) da parte di organizzazioni delinquenziali di origine calabrese”, con preciso riferimento alla gestione delle bische clandestine nella zona di Rimini, Riccione, Bologna, Forlì e Ravenna.
A questo proposito, è importante sottolineare il recente arresto, nel gennaio 2013, del boss ‘ndranghetista Nicola Femia, che a Sant’Agata sul Santerno gestiva un grosso giro di slot machine truccate. Lo stesso Femia, arrestato con altre 28 persone e condannato precedentemente per traffico internazionale di droga, era stato protagonista di violente minacce al giornalista Giovanni Tizian, che proprio a Ravenna aveva incontrato numerosi studenti partecipanti al progetto “Liberi dalle mafie”, ed. 2013.
OBIETTIVO GENERALE
L’obiettivo generale del progetto è informare e sensibilizzare la cittadinanza e nello specifico il mondo scolastico sulle tematiche della legalità, della giustizia e della democrazia, in particolare in riferimento al fondamentale ruolo rivestito dalla società civile nella difficile lotta contro le mafie e contro ogni forma di corruzione.
L’idea alla base di tale obiettivo è che lo Stato da solo non ha la forza per opporsi efficacemente al fenomeno mafioso, ma necessita del sostegno della società civile intera.
OBIETTIVO SPECIFICO
L’obiettivo specifico è sviluppare all’interno delle scuole coinvolte un percorso formativo che, partendo dalla contestualizzazione del fenomeno mafioso, sia in grado di fornire gli strumenti necessari per far luce su una realtà tanto complessa quanto delicata quale appunto quella delle mafie in Italia, gettando al contempo le basi per una futura e più stretta collaborazione fra il mondo scolastico, quello associativo e quello istituzionale dei territori target del progetto.
Il progetto intende inoltre favorire l’utilizzo delle nuove tecnologie legate al mondo dei social network, blog, piattaforme multimediali che possano divenire luogo di comunicazione, conoscenza e scambio di informazioni tra gli studenti, con la possibilità per questi ultimi di relazionarsi con altre realtà del panorama locale e nazionale interessate alla creazione di una forte rete antimafia.
Il progetto si propone infine - attraverso i tre eventi pubblici conclusivi – di sensibilizzare la cittadinanza bolognese, imolese e ravennate sul tema dell’infiltrazione delle mafie al Nord e sugli strumenti per combatterle, attraverso la partecipazione di un testimone diretto o di un esperto in materia.
DESTINATARI DIRETTI
I destinatari diretti del progetto sono individuati negli studenti e negli insegnanti che frequentano i moduli formativi presentati in n. 8 Istituti Scolastici Superiori di Bologna e provincia, in 8 Istituti Scolastici Superiori di Imola, e in n. 8 Istituti Scolastici Superiori di Ravenna e provincia.
In particolare, il progetto è rivolto a n. 48 classi (n. 16 a Bologna + n. 16 a Imola + n. 16 a Ravenna)
Si stima quindi un numero totale di n. 1.280 studenti destinatari del progetto (n. 400 a Bologna + n. 400 a Imola + n. 400 a Ravenna) e di n. 48 insegnanti (n. 16 a Bologna + n. 16 a Imola + n. 16 a Ravenna)
Altro destinatario diretto del progetto saranno le cittadinanze di Bologna, Imola e Ravenna che parteciperanno ai tre relativi eventi pubblici di chiusura, aperti a scuole e cittadinanza.
DESTINATARI INDIRETTI
I destinatari indiretti sono gli esponenti ed i rappresentanti del mondo istituzionale e associativo del territorio bolognese, imolese e ravennate, che potranno partecipare agli incontri previsti con le autorità scolastiche e gli studenti all’interno dei moduli formativi nelle scuole.
Altri destinatari indiretti del progetto sono i protagonisti delle tematiche trattate all’interno del percorso formativo presentato, ossia la società civile (in particolare quella del sud Italia) che, oltre ad essere uno dei temi centrali delle lezioni in aula, rappresenta anche l’oggetto dei filmati proposti durante l’iter formativo.
METODOLOGIA
Il progetto, nello sviluppo del percorso formativo, assumerà come metodo di lavoro un approccio multidisciplinare che affiancherà le lezioni frontali in aula con:
- giochi e dinamiche di gruppo;
- utilizzo di materiale audio visuale a supporto delle lezioni stesse (video-documentari, fotografie, pannelli informativi, ecc);
- testimonianze dirette di persone o gruppi (familiari di vittime di mafia, testimoni di giustizia, giornalisti, esperti in materia rappresentanti di associazioni, amministratori locali, ecc) che possono apportare il proprio contributo per una migliore comprensione delle tematiche trattate.
L’obiettivo è quello di stimolare i ragazzi su differenti livelli, in modo da non coinvolgerli unicamente su un piano “didattico-razionale”, ma anche attraverso stimoli “visivo-emozionali”, “dinamiche relazionali” e “scambi umani”.
ATTIVITA’ PREVISTE
1. Realizzazione del percorso formativo (periodo: febbraio 2015 – maggio 2015)
a. Struttura generale dei moduli formativi
L’intervento didattico-formativo si comporrà di tre parti fondamentali parti: il primo modulo incentrato sulla presentazione della questione delle mafie in Italia e sui punti di forza che hanno permesso loro di consolidarsi negli anni e divenire la prima impresa italiana in termini di fatturato; il secondo modulo incentrato sulle forme di contrasto messe in campo sia in ambito istituzionale e giuridico, che in ambito sociale, con particolare attenzione all’esperienza della rete Libera; infine il terzo modulo che prevede l’intervento di un ospite significativo che proponga direttamente agli studenti la propria testimonianza e si confronti con loro.
Modulo I:
Contenuto:
storia e approfondimento della questione della mafia in Italia; definizione delle strutture mafiose e dei loro punti di forza.
Metodologia:
lezione frontale, dinamiche di gruppo, proiezione di video, lettura di testi, dibattito con gli studenti.
Modulo II:
Contenuto:
analisi della attività messe in campo per contrastare il fenomeno mafioso in ambito giuridico, istituzionale, sociale.
Metodologia:
questa parte verrà supportata dall’utilizzo di materiale video riguardante l’esperienza del pool di Palermo e le realtà associative, prima fra tutte Libera, che operano attualmente in tutto il territorio nazionale.
Modulo III:
Contenuto:
intervento di ospiti ed esperti sulle tematiche in oggetto che racconteranno direttamente la propria esperienza nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata.
Metodologia:
questa parte verrà supportata dagli interventi di ospiti esterni quali familiari di vittime di mafia, testimoni di giustizia, giornalisti, esperti in materia.
b. Metodologia didattica generale
Nei primi due moduli didattico-formativi verrà adottato un approccio multidisciplinare in grado di stimolare e coinvolgere lo studente, così come l’insegnante, su differenti livelli.
La scelta dello strumento audio-visuale, unito alle lezioni frontali e ai giochi di gruppo, permetterà in questo modo di veicolare i messaggi in modo più incisivo, integrando l’aspetto artistico-documentaristico a quello formativo e di educazione.
Nel terzo modulo, studenti e insegnanti potranno ascoltare direttamente la testimonianza di un ospite significativo, porre domande e sviluppare un dialogo che permetta non solo di acquisire informazioni di prima mano, ma anche stabilire un rapporto empatico con vicende sempre più vicine al nostro quotidiano.
A conclusione dell’iter formativo previsto da progetto, verranno somministrati differenti questionari di valutazione a studenti e insegnati delle classi coinvolte, in modo da verificare il grado di apprezzamento dei moduli proposti, oltre che il livello di comprensione delle tematiche trattate.
Segue le descrizione del contenuto dei moduli in dettaglio:
MODULO I
“Il fenomeno mafioso in Italia”
Il primo modulo prevede di contestualizzare i temi trattati nel corso delle lezioni attraverso l’introduzione del complesso problema della diffusione del fenomeno della criminalità organizzata in Italia.
In particolare si cercherà di stimolare l’attenzione degli studenti attraverso la proiezione di stralci di video e documentari. Inoltre saranno presentate letture di testi che approfondiscono e descrivono le caratteristiche e la pericolosità della struttura mafiosa diffusa non solo nell’Italia meridionale ma operativa su tutto il territorio nazionale, con riferimento alla capacità della criminalità organizzata di infiltrarsi in tutti gli ambiti del tessuto sociale, da quello economico-produttivo, a quello politico- istituzionale, attraverso non solo l’utilizzo della violenza e del controllo del territorio, ma anche di strategie imprenditoriali spregiudicate e innovative.
Un particolare riguardo all’analisi strutturale delle varie organizzazioni criminali ed ai punti di forza che hanno permesso loro di perdurare nel tempo sino a divenire ai giorni nostri la prima azienda italiana in termini di fatturato e PIL. Saranno forniti inoltre riferimenti sulle infiltrazioni mafiose presenti in tutto il nord Italia, in particolare attraverso le attività di riciclaggio del denaro sporco e gli investimenti nei diversi settori dell’economia legale.
MODULO II
“Liberi dalle Mafie”
Dopo aver analizzato le caratteristiche del fenomeno mafioso nel secondo modulo si passerà a comprendere come le Istituzioni, le forze dell’ordine e la società civile si sono contrapposte nel tempo al potere criminale. Si presenteranno quindi le principali leggi approvate in questo ambito e lo straordinario utilizzo che se ne è fatto da parte dei magistrati. Si proporrà la vicenda del pool antimafia di Palermo, in particolare soffermandosi sulle figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, analizzando i risultati del maxiprocesso e cercando di comprendere come da tali successi si sia passati alla fase storica culminata con la stagione delle stragi del 1992 e del 1993.
Si passerà poi a presentare le numerose realtà, presenti nella società civile italiana, che da anni tentano di arginare il diffondersi del fenomeno mafioso attraverso una coraggiosa lotta di riconquista del territorio. In particolare si descriveranno le attività di Libera, presieduta da don Luigi Ciotti e nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia.
Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1.600 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. A fianco di Libera sono numerosi i singoli e le associazioni che quotidianamente e da anni sono in prima fila per affermare la legalità e lo stato di diritto, venendo così a creare una rete di solidarietà che riunisce diverse realtà in tutta Italia in ambito istituzionale, associativo, imprenditoriale ed artistico.
Attraverso dinamiche di gruppo si stimolerà la discussione tra i ragazzi sull’importanza che la società civile ricopre attualmente nel sostenere lo Stato nella lotta alla criminalità organizzata presente in tutto il territorio nazionale.
MODULO III
“Incontro con un testimone significativo”
Per concludere il percorso formativo si prevede un incontro con un ospite che, partendo dalla propria esperienza, possa confrontarsi in modo diretto con gli studenti, in modo da stimolarne “non solo la testa, ma anche la pancia”, ossia in grado non solo di fornire dati e informazioni di prima mano, costruire ragionamenti e riflessioni sulla diffusione del fenomeno mafioso su tutto il territorio nazionale, ma anche e soprattutto stimolare le energie e le capacità degli studenti, incentivando il loro interesse e la continuità di un impegno che possa uscire dalla struttura scolastica ed aprirsi all’intera comunità.
Proponiamo a titolo indicativo un elenco dei possibili ospiti:
• Margherita Asta - familiare di vittime della strage di Pizzolungo (TR) del 1989
• Mara Fonti - familiare di vittima di ‘ndrangheta
• Marisa Fiorani - familiare di vittime della Sacra Corona Unita
• Palma Bubbolo - familiare di vittima d’usura
• Matteo Luzza – familiare di vittima di ‘ndrangheta
• Bruno Baldini - maggiore della Guardia di Finanza che ha curato le indagini che hanno portato all’arresto a Sant’Agata sul Santerno (RA) del boss ‘ndranghetista Nicola Femia
• Daniele Poto - giornalista, collaboratore di Libera, ed autore del dossier “Azzardopoli 2.0”
• Antonio Anile - ex imprenditore calabrese vittima di usura, referente nazionale di Sos Impresa
• Enza Rando - ufficio di Presidenza di Libera
• Alfio Curcio - Coop. Beppe Montana Libera Terra di Siracusa (Sicilia)
• Alessandro Leo - Coop. Libera Terra di Puglia (Puglia)
• Antonio Napoli - Coop. Valle del Marro Libera Terra (Calabria)
• Roberto Fiorillo - Coop. Le Terre di Don Peppe Diana (Campania)
• Peppe Ruggero – giornalista e regista, autore del documentario “Biutiful Cauntri” sulla questione dei rifiuti a Napoli
• Nevio Casadio - giornalista Rai, autore del reportage “N.U. Piovono fiori su Napoli e Scampia”
• Manfredi Giffone - autore del fumetto “Un fatto umano: storia del pool antimafia di Palermo”
• Daniele Sanzone - cantante della band ‘A67, autore del progetto video/musicale/editoriale “Scampia trip”
2. Attivazione di reti per la comunicazione e il confronto tra gli studenti
(periodo: aprile 2015)
Tra le attività previste dal progetto vi è inoltre la progettazione di modalità – da concordare con gli studenti – di utilizzo del web come punto di incontro/confronto fra le diverse esperienze locali e nazionali, con particolare riferimento al mondo dei social network, blog, siti d’informazione, mailing list, ecc. In tal modo si intende fornire a studenti e insegnanti coinvolti le conoscenze inerenti l’utilizzo del web e degli strumenti di comunicazione multimediale, in modo tale da favorire il confronto fra loro stessi, così come l’incontro con le differenti realtà antimafia operanti a livello locale e nazionale.
L’obiettivo, a partire dalla costruzione di nuovi ponti con le giovani generazioni, è far sì che il mondo scolastico divenga perno ed “incubatore” della diffusione di una conoscenza/coscienza antimafiosa su tutto il territorio di Bologna, Imola e Ravenna.
3. Realizzazione degli eventi finali a Bologna, Imola e Ravenna
(periodo: maggio 2015)
E’ prevista infine la realizzazione, in ogni territorio, dell’evento pubblico, conclusivo dell’iter progettuale, per il quale verranno coinvolte tutte le realtà, scolastiche ed associative, che a diverso titolo hanno partecipato e contribuito alla realizzazione del progetto.
L’evento verrà organizzato secondo le seguenti modalità: – Intervento degli enti pubblici e privati sostenitori del progetto – Dibattito pubblico con importanti personalità nel campo della lotta alle mafie
IN COLLABORAZIONE CON:
- Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
- Confesercenti Bologna / S.O.S. Impresa
- Arci Bologna
- Associazione Paolo Pedrelli
PER INFO:
MATTEO PASI
matteopasi@associazionepereira.it
cell. 347 2971764