Liberi da mafie e corruzione
...nel 2014 anche a Bologna gli Istituti Scolastici Superiori saranno "Liberi dalle mafie"!
Liberi da mafie e corruzione" />
in foto: Nino Di Matteo, pm al processo sulla Trattativa Stato-mafia
INTRODUZIONE E ORIGINI DEL PROGETTO
L’Associazione Pereira da anni realizza percorsi educativi antimafia sul territorio dell’Emilia Romagna ottenendo degli ottimi riscontri, non solo in termini di partecipazione e coinvolgimento degli studenti, ma anche di impatto sul tessuto cittadino attraverso la realizzazione di documentari ed eventi pubblici, conclusivi degli iter formativi nelle scuole.
Il principio fondante di tale approccio è che le giovani generazioni inizino un vero e proprio percorso che dalle scuole possa “riversarsi” al di fuori delle stesse, divenendo in questo modo soggetti attivi del territorio ed “imprenditori” di se stessi. Per questo motivo e con questo spirito è stato ideato il progetto “LIBERI DALLE MAFIE”, un percorso educativo multidisciplinare in grado di unire sinergicamente:
a) lezioni frontali, b) comunicazione audio visuale, c) incontri diretti con testimoni quali familiari di vittime di mafia, esperti in materia e rappresentanti di Libera e delle cooperative antimafia che lavorano sui beni confiscati.
A questo proposito, gli studenti si sono potuti incontrare tra gli altri con il testimone di giustizia Pino Masciari, il giornalista antimafia sotto scorta Giovanni Tizian, l’imprenditore vittima di usura Antonio Anile e con la familiare di vittime di mafia Margherita Asta.
Il progetto ha visto, a partire dal 2008, il coinvolgimento di migliaia di studenti appartenenti alle scuole medie e superiori del territorio regionale e la realizzazione di importanti eventi pubblici dalla forte valenza civica e legalitaria.
A questo proposito gli eventi finora realizzati hanno visto la partecipazione negli anni di numerose personalità della lotta alle mafie: Nel 2010 è intervenuto Giovanni Impastato – fratello di Peppino, vittima di mafia, insieme ai Modena City Ramblers – famoso gruppo musicale emiliano molto impegnato su questo fronte. Nel 2011 hanno invece partecipato, fra gli altri, il magistrato Giuseppe Ayala – pm al maxi processo di Palermo e collaboratore di Falcone e Borsellino – e il noto giornalista ed autore televisivo Carlo Lucarelli. Entrambe le edizioni hanno avuto un notevole successo vedendo la partecipazione di circa 1.200 persone, fra cui gli stessi insegnanti e studenti coinvolti nel precedente iter formativo. In particolare questi ultimi, sempre nel 2011, oltre al percorso formativo in aula e al sopraindicato evento finale, hanno avuto la possibilità di incontrare Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
Il 9 marzo 2012, presso il Teatro Rasi di Ravenna, più di 500 persone hanno assistito alla terza edizione di “Ravenna contro le mafie”, a cui hanno partecipato Nando Dalla Chiesa, docente universitario e presidente onorario di Libera e Tano Grasso, presidente onorario della Federazione delle Associazioni Antiracket in Italia (F.A.I.). Durante la serata vi è stato anche il prezioso contributo video da Bruxelles dell’eurodeputata Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso.
Per quanto riguarda i 2013 sono da ricordarsi, tra gli altri, alcuni eventi assai significativi realizzati sul territorio regionale:
- L’incontro dal titolo “Trattativa stato-mafia”, tenutosi il 7 febbraio al Teatro Rasi di Ravenna con la partecipazione di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato assassinato nella strage di Via D’Amelio e Pippo Giordano, ex ispettore della Direzione Investigativa Antimafia di Palermo, al tempo stretto collaboratore dei giudici del pool antimafia di Palermo.
- l’evento del 17 maggio con Ciro Corona, presidente dell’Associazione (R)esistenza e responsabile dello sportello anticamorra di Scampia (Napoli), presso l’Aula Magna dell’ITG “C. Morigia” di Ravenna. L’incontro ha visto la partecipazione di più di 250 fra studenti e insegnanti degli Istituti Scolastici Superiori di Ravenna.
- infine l’evento “Bologna contro le mafie”, tenutosi il 9 giugno presso lo Spazio Verde del parco Montagnola di Bologna, in cui è stata presentata la mostra Le donne e la mafia, curata dalle studentesse e dagli studenti del Liceo Artistico “F. Acangeli” di Bologna, ed a cui ha partecipato Giovanni Tizian, giornalista antimafia sotto scorta ed autore di Gotica. ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea (l’evento pubblico, così come il precedente e complementare percorso formativo nelle scuole superiori di Bologna, è stato possibile grazie al sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna).
Riguardo al territorio di Bologna è importante sottolineare come l’Associazione Pereira abbia già incontrato gli studenti bolognesi in varie occasioni: nel meeting di Libera con le ragazze e i ragazzi del Liceo “Copernico” nel giugno 2010; nelle attività formative di febbraio e marzo 2011 presso il Liceo “Righi” e l’ITC “Luxemburg” promosse dall’Associazione Paolo Pedrelli – Archivio Storico Sindacale; e nell’aprile 2011 durante l’assemblea d’Istituto del Liceo “Copernico”; nell’ambito del progetto “Gli anni di nascondere”, percorso formativo sul tema dello stragismo in Italia, realizzato col sostegno dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Il forte legame che unisce l’Associazione Pereira alla città di Bologna e alla sua storia è testimoniato anche dalla produzione del documentario “UN SOLO ERRORE – Bologna, 2 agosto 1980” (64’ Italia 2012), realizzato in collaborazione con: Fondazione Cineteca di Bologna e Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Il documentario è stato proiettato il 30 luglio 2012 a Bologna in una piazza Maggiore gremita nell’ambito della rassegna estiva Sotto le stelle del cinema 2012 e delle celebrazioni ufficiali per l’Anniversario della strage del 2 agosto. L’opera, finalista come “migliore inchiesta televisiva italiana” al Premio Ilaria Alpi 2013, è andata in onda su RAI TRE e RAI STORIA, in occasione degli Anniversari della strage 2012 e 2013.
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto si propone, attraverso diverse fasi, di informare e sensibilizzare gli studenti e gli insegnati degli Istituti Scolastici Superiori del territorio bolognese sulle tematiche relative alla lotta contro le mafie, alla promozione della legalità e della giustizia, all’educazione al senso civico e democratico e all’impegno contro ogni forma di corruzione.
A questo proposito il progetto, prendendo come target di riferimento gli Istituti Scolastici Superiori del territorio di Bologna e provincia, intende sviluppare un percorso formativo in grado non solo di fornire gli strumenti per una migliore e più approfondita comprensione del fenomeno mafioso in Italia e delle sue implicazioni nella vita di tutti noi, al Sud come al Nord, ma anche di educare e sensibilizzare gli studenti e gli insegnanti sulle forme di resistenza che la società civile ha saputo opporre nel tempo a questo fenomeno. Il percorso non mancherà inoltre di focalizzare l’attenzione sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose al Nord, con particolare riguardo alla situazione di Bologna.
Il progetto propone inoltre, come elemnto innovativo, di informare e sensibilizzare gli studenti sull’utilizzo delle nuove tecnologie in modo intelligente e per fare rete, con particolare riferimento al mondo dei social network, blog, siti d’informazione, ecc.
Il progetto inoltre, anche attraverso le testimonianze di diversi attori ed esperti del settore, fungerà da momento di incontro, conoscenza e confronto tra il mondo scolastico, quello istituzionale e quello associativo, con l’obiettivo di innescare un trend di partecipazione ed interesse da parte di studenti, insegnati e cittadinanza riguardo al tema della lotta alle mafie.
E’ previsto infine un evento conclusivo dell’iter progettuale rivolto all’intera cittadinanza così come alle Istituzioni e alle associazioni locali – oltre che naturalmente alle classi degli Istituti precedentemente coinvolti nell’iter formativo – che fungerà da momento pubblico di confronto, in relazione alle principali tematiche ed attività di contrasto del fenomeno mafioso portate avanti nel territorio. Da sottolineare inoltre che il valore aggiunto di tale progetto sta non solo nell’ottimo livello dei formatori in aula e dei testimoni diretti chiamati ad intervenire, ma anche nella capacità di fare “rete” fra le differenti realtà presenti sul territorio.
A questo riguardo, “Liberi dalle mafie” ha visto in solo tre anni la collaborazione ed il supporto di numerosi e differenti realtà – pubbliche e private – che hanno contribuito a sviluppare una vera e propria sinergia nel territorio.
Per citare solo le più importanti: Regione Emilia Romagna; Provincia di Modena; Provincia e Comune di Ravenna; Unione dei Comuni della Bassa Romagna; Ufficio Scolastico Provinciale di Ravenna; Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna; Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna; Fondazione Cassa di Risparmio di Modena; Credito Cooperativo ravennate e imolese; Libera nazionale e provinciale; Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (SIULP); Confesercenti; Coop. Adriatica; Camst, Modena City Ramblers.
“Liberi dalle mafie 2014” intende quindi dar seguito ad un “percorso” che studenti, docenti ed operatori di Pereira ritengono prezioso per il tessuto cittadino, ed ampliare le attività dello stesso sul territorio di Bologna.
CONTESTO DI RIFERIMENTO
Nel territorio bolognese si è assistito negli ultimi anni ad una drammatica diffusione del fenomeno mafioso. Secondo il rapporto 2012 sulla mafia in Emilia Romagna, presentato dalla Camera di commercio di Reggio Emilia, in collaborazione con la Fondazione Antonino Caponnetto, Bologna è la terza città italiana, dopo Milano e Roma, per infiltrazioni e per reati come usura, riciclaggio, truffe, danneggiamenti e incendi. Nella provincia di Bologna, così come in gran parte del territorio regionale si rileva una “situazione grave e assolutamente da non sottovalutare. La presenza mafiosa si conferma ai massimi livelli, così come il rischio colonizzazione”. Il territorio di Bologna – secondo il report 2013 del Ministero di Giustizia – conta nell’ultimo biennio ben 32 procedimenti di sequestri o confische di beni mafiosi, posizionandosi per la prima volta fra i primi 10 distretti giudiziari interessati al fenomeno, allo stesso livello di Catanzaro.
Lo stesso rapporto evidenzia inoltre come l’Emilia Romagna stia scalando la classifica nazionale di questo fondamentale indicatore, portandosi al decimo posto, rispetto alle altre regioni, con 41 provvedimenti di sequestri e confische di beni ed attività mafiose su tutto il territorio regionale.
OBIETTIVO GENERALE
L’obiettivo generale del progetto è informare e sensibilizzare la cittadinanza e il mondo scolastico sulle tematiche della legalità, della giustizia e della democrazia, in particolare in riferimento al fondamentale ruolo rivestito dalla società civile nella difficile lotta contro le mafie e contro ogni forma di corruzione.
L’idea alla base di tale obiettivo è che lo Stato da solo non ha la forza per opporsi efficacemente al fenomeno mafioso, ma necessita del sostegno della società civile intera.
OBIETTIVO SPECIFICO
L’obiettivo specifico è sviluppare all’interno delle scuole coinvolte un percorso formativo che, partendo dalla contestualizzazione del fenomeno mafioso, sia in grado di fornire gli strumenti necessari per far luce su una realtà tanto complessa quanto delicata quale appunto quella delle mafie in Italia, gettando al contempo le basi per una futura e più stretta collaborazione fra il mondo scolastico, quello associativo e quello istituzionale dei territori target del progetto.
Il progetto intende inoltre favorire l’utilizzo delle nuove tecnologie legate al mondo dei social network, blog, piattaforme multimediali che possano divenire luogo di comunicazione, conoscenza e scambio di informazioni tra gli studenti, con la possibilità per questi ultimi di relazionarsi con altre realtà del panorama locale e nazionale interessate alla creazione di una forte rete antimafia.
Il progetto si propone infine – attraverso l’evento pubblico conclusivo – di sensibilizzare la cittadinanza bolognese sul tema dell’infiltrazione delle mafie al Nord e sugli strumenti per combatterle.
DESTINATARI DIRETTI
I destinatari diretti del progetto sono individuati negli studenti e negli insegnanti che frequentano i moduli formativi presentati nei n. 8 Istituti Scolastici Superiori aderenti al progetto.
In particolare, il progetto è rivolto a n. 16 classi. Si stima quindi un numero totale di n. 480 studenti coinvolti dal progetto (n. 30 studenti per classe).
Altro destinatario diretto del progetto sarà la cittadinanza di Bologna e provincia che parteciperà al sopraindicato evento pubblico di apertura.
DESTINATARI INDIRETTI
I destinatari indiretti sono gli esponenti ed i rappresentanti del mondo istituzionale e associativo del territorio bolognese, che potranno partecipare agli incontri previsti con le autorità scolastiche e gli studenti all’interno dei moduli formativi nelle scuole.
Altri destinatari indiretti del progetto sono i protagonisti delle tematiche trattate all’interno del percorso formativo presentato, ossia la società civile (in particolare quella del sud Italia) che, oltre ad essere uno dei temi centrali delle lezioni in aula, rappresenta anche l’oggetto dei filmati proposti durante l’iter formativo.
METODOLOGIA
Il progetto, nello sviluppo del percorso formativo, assumerà come metodo di lavoro un approccio multidisciplinare che affiancherà le lezioni frontali in aula con:
giochi e dinamiche di gruppo;
utilizzo di materiale audio visuale a supporto delle lezioni stesse (video-documentari, fotografie,
pannelli informativi, ecc);
testimonianze dirette di persone o gruppi (familiari di vittime di mafia, testimoni di giustizia, giornalisti, esperti in materia rappresentanti di associazioni, amministratori locali, ecc) che possono apportare il proprio contributo per una migliore comprensione delle tematiche trattate.
L’obiettivo è quello di stimolare i ragazzi su differenti livelli, in modo da non coinvolgerli unicamente su un piano “didattico-razionale”, ma anche attraverso stimoli “visivo-emozionali”, “dinamiche relazionali” e “scambi umani”.
ATTIVITA’ PREVISTE
1. Realizzazione del percorso formativo
(periodo: gennaio 2014 – aprile 2014)
a. Struttura generale dei moduli formativi
L’intervento didattico-formativo si comporrà di tre parti fondamentali parti: il primo modulo incentrato sulla presentazione della questione delle mafie in Italia e sui punti di forza che hanno permesso loro di consolidarsi negli anni e divenire la prima impresa italiana in termini di fatturato; il secondo modulo incentrato sulle forme di contrasto messe in campo sia in ambito istituzionale e giuridico, che in ambito sociale, con particolare attenzione all’esperienza della rete Libera; infine il terzo modulo che prevede l’intervento di un ospite significativo che proponga direttamente agli studenti la propria testimonianza e si confronti con loro.
Modulo I
Contenuto: storia e approfondimento della questione della mafia in Italia; definizione delle strutture mafiose e dei loro punti di forza.
Metodologia: lezione frontale, dinamiche di gruppo, proiezione di video, lettura di testi, dibattito con gli studenti.
Modulo II
Contenuto: analisi della attività messe in campo per contrastare il fenomeno mafioso in ambito giuridico, istituzionale, sociale.
Metodologia: questa parte verrà supportata dall’utilizzo di materiale video riguardante l’esperienza del pool di Palermo e le realtà associative, prima fra tutte Libera, che operano attualmente in tutto il territorio nazionale.
Modulo III
Contenuto: intervento di ospiti ed esperti sulle tematiche in oggetto che racconteranno direttamente la propria esperienza nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata.
Metodologia: questa parte verrà supportata dagli interventi di ospiti esterni quali familiari di vittime di mafia, testimoni di giustizia, giornalisti, esperti in materia.
b. Metodologia didattica generale
Nei primi due moduli didattico-formativi verrà adottato un approccio multidisciplinare in grado di stimolare e coinvolgere lo studente, così come l’insegnante, su differenti livelli.
La scelta dello strumento audio-visuale, unito alle lezioni frontali e ai giochi di gruppo, permetterà in questo modo di veicolare i messaggi in modo più incisivo, integrando l’aspetto artistico-documentaristico a quello formativo e di educazione.
Nel terzo modulo, studenti e insegnanti potranno ascoltare direttamente la testimonianza di un ospite significativo, porre domande e sviluppare un dialogo che permetta non solo di acquisire informazioni di prima mano, ma anche stabilire un rapporto empatico con vicende sempre più vicine al nostro quotidiano.
A conclusione dell’iter formativo previsto da progetto, verranno somministrati differenti questionari di valutazione a studenti e insegnati delle classi coinvolte, in modo da verificare il grado di apprezzamento dei moduli proposti, oltre che il livello di comprensione delle tematiche trattate.
c. Organizzazione del percorso formativo
- Territori target del progetto: n° 8 Istituti scolastici coinvolti (Bologna e provincia)
- Totale classi: n° 16 classi coinvolte
- Totale studenti: n° 480 studenti (30 studenti a classe; 30 x 16 = 480)
- Ore di didattica: primo modulo (16 classi x 2 ore = 32 ore); secondo modulo (16 classi x 3 ore = 48 ore); terzo modulo* (n. 2 incontri di 3 ore = 6 ore)
- Totale ore previste da progetto: 32 + 48 + 6 = 86 ore
* Il terzo modulo prevede indicativamente un incontro con un testimone – in assemblea d’Istituto – ogni 8 classi, per un totale di n. 2 incontri.
Segue le descrizione del contenuto dei moduli in dettaglio:
MODULO I – “Il fenomeno mafioso in Italia”
Il primo modulo prevede di contestualizzare i temi trattati nel corso delle lezioni attraverso l’introduzione del complesso problema della diffusione del fenomeno della criminalità organizzata in Italia.
In particolare si cercherà di stimolare l’attenzione degli studenti attraverso la proiezione di stralci di video e documentari. Inoltre saranno presentate letture di testi che approfondiscono e descrivono le caratteristiche e la pericolosità della struttura mafiosa diffusa non solo nell’Italia meridionale ma operativa su tutto il territorio nazionale, con riferimento alla capacità della criminalità organizzata di infiltrarsi in tutti gli ambiti del tessuto sociale, da quello economico-produttivo, a quello politico- istituzionale, attraverso non solo l’utilizzo della violenza e del controllo del territorio, ma anche di strategie imprenditoriali spregiudicate e innovative.
Un particolare riguardo all’analisi strutturale delle varie organizzazioni criminali ed ai punti di forza che hanno permesso loro di perdurare nel tempo sino a divenire ai giorni nostri la prima azienda italiana in termini di fatturato e PIL. Saranno forniti inoltre riferimenti sulle infiltrazioni mafiose presenti in tutto il nord Italia, in particolare attraverso le attività di riciclaggio del denaro sporco e gli investimenti nei diversi settori dell’economia legale.
MODULO II – “Liberi dalle Mafie”
Dopo aver analizzato le caratteristiche del fenomeno mafioso nel secondo modulo si passerà a comprendere come le Istituzioni, le forze dell’ordine e la società civile si sono contrapposte nel tempo al potere criminale. Si presenteranno quindi le principali leggi approvate in questo ambito e lo straordinario utilizzo che se ne è fatto da parte dei magistrati. Si proporrà la vicenda del pool antimafia di Palermo, in particolare soffermandosi sulle figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, analizzando i risultati del maxiprocesso e cercando di comprendere come da tali successi si sia passati alla fase storica culminata con la stagione delle stragi del 1992 e del 1993.
Si passerà poi a presentare le numerose realtà, presenti nella società civile italiana, che da anni tentano di arginare il diffondersi del fenomeno mafioso attraverso una coraggiosa lotta di riconquista del territorio. In particolare si descriveranno le attività di Libera, presieduta da don Luigi Ciotti e nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia.
Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1.600 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. A fianco di Libera sono numerosi i singoli e le associazioni che quotidianamente e da anni sono in prima fila per affermare la legalità e lo stato di diritto, venendo così a creare una rete di solidarietà che riunisce diverse realtà in tutta Italia in ambito istituzionale, associativo, imprenditoriale ed artistico.
Attraverso dinamiche di gruppo si stimolerà la discussione tra i ragazzi sull’importanza che la società civile ricopre attualmente nel sostenere lo Stato nella lotta alla criminalità organizzata presente in tutto il territorio nazionale.
MODULO III – “Incontro con un testimone significativo”
Per concludere il percorso formativo si prevede un incontro con un ospite che, partendo dalla propria esperienza, possa confrontarsi in modo diretto con gli studenti, in modo da stimolarne “non solo la testa, ma anche la pancia”, ossia in grado non solo di fornire dati e informazioni di prima mano, costruire ragionamenti e riflessioni sulla diffusione del fenomeno mafioso su tutto il territorio nazionale, ma anche e soprattutto stimolare le energie e le capacità degli studenti, incentivando il loro interesse e la continuità di un impegno che possa uscire dalla struttura scolastica ed aprirsi all’intera comunità.
Proponiamo a titolo indicativo un elenco dei possibili ospiti:
a) Carmelo Crisafulli – familiare di vittima di mafia e terrorismo
b) Pino Masciari – imprenditore calabrese, testimone di giustizia
c) Margherita Asta – familiare di vittime di mafia
d) Gaetano Porcasi – pittore siciliano impegnato sul versante antimafia, tra memoria e denuncia
e) Mara Fonti – familiare di vittima di mafia
f) Adriana Musella – responsabile del progetto “Gerbera Gialla”, promosso dal Coordinamento Nazionale Antimafia
g) Peppe Ruggero – giornalista e regista, autore del documentario “Biutiful Cauntri” sulla questione dei rifiuti a Napoli
h) Enza Rando – ufficio di Presidenza di Libera
2. Attivazione di reti per la comunicazione e il confronto tra gli studenti
(periodo: aprile 2014)
Tra le attività previste dal progetto vi è inoltre la progettazione di modalità – da concordare con gli studenti – di utilizzo del web come punto di incontro/confronto fra le diverse esperienze locali e nazionali, con particolare riferimento al mondo dei social network, blog, siti d’informazione, mailing list, ecc. In tal modo si intende fornire a studenti e insegnanti coinvolti le conoscenze inerenti l’utilizzo del web e degli strumenti di comunicazione multimediale, in modo tale da favorire il confronto fra loro stessi, così come l’incontro con le differenti realtà antimafia operanti a livello locale e nazionale.
L’obiettivo, a partire dalla costruzione di nuovi ponti con le giovani generazioni, è far sì che il mondo scolastico divenga perno ed “incubatore” della diffusione di una conoscenza/coscienza antimafiosa su tutto il territorio di Bologna e provincia.
3. Realizzazione dell’evento finale a Bologna
(periodo: maggio 2014)
E’ prevista infine la realizzazione a Bologna di un evento pubblico, conclusivo dell’iter progettuale, per il quale verranno coinvolte tutte le realtà che a diverso titolo hanno partecipato e contribuito alla realizzazione del progetto.
L’evento verrà organizzato secondo le seguenti modalità:
- Intervento degli enti pubblici e privati sostenitori del progetto
- Dibattito pubblico con importanti personalità nel campo della lotta alle mafie
In particolare verranno chiamati a presenziare personalità di spicco della lotta alla mafia:
PIERGIORGIO MOROSINI – Giudice per l’udienza preliminare nel Processo Trattativa Stato-mafia
CON IL CONTRIBUTO DI:
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
IN COLLABORAZIONE CON:
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Confesercenti Bologna / S.O.S. Impresa
Associazione Paolo Pedrelli
Arci Bologna
PER INFO:
MATTEO PASI
matteopasi@associazionepereira.it
cell. 347 2971764