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Un’altra primavera “Liberi da mafie e corruzione” a Ravenna!

...nella primavera 2014 le scuole superiori di Ravenna e provincia saranno ancora una volta "Liberi dalle mafie"

 

Un’altra primavera “Liberi da mafie e corruzione” a Ravenna!

 
INTRODUZIONE E ORIGINI DEL PROGETTO

 

L’Associazione Pereira da anni realizza percorsi educativi antimafia sul territorio dell’Emilia Romagna ottenendo degli ottimi riscontri, non solo in termini di partecipazione e coinvolgimento degli studenti, ma anche in relazione all’impatto sul tessuto cittadino attraverso la realizzazione di eventi pubblici, conclusivi degli iter formativi nelle scuole.

 

Il principio fondante di tale approccio è che le giovani generazioni inizino un vero e proprio percorso formativo che dalle scuole possa “riversarsi” al di fuori delle stesse, divenendo in questo modo soggetti attivi del territorio ed “imprenditori” di se stessi e del territorio. Per questo motivo e con questo spirito è stato ideato il progetto “Liberi dalle mafie”, un percorso educativo multidisciplinare in grado di unire sinergicamente: “lezioni frontali”, “comunicazione audio visuale” e “incontri diretti” con familiari di vittime di mafia, esperti in materia e rappresentanti di Libera e delle cooperative antimafia che lavorano sui beni confiscati.

 

Il progetto ha visto, a partire dal 2008, il coinvolgimento di migliaia di studenti appartenenti alle scuole medie e superiori del territorio regionale e la realizzazione di importanti eventi pubblici, aperti alla cittadinanza, dalla forte valenza civica e legalitaria.

 

A questo proposito è stato ideato l’evento “Ravenna contro le mafie” che dal 2010 ha visto la partecipazione di diverse personalità di spicco della lotta contro le mafie, in particolare: Giovanni Impastato, fratello di Peppino, vittima di mafia; Modena City Ramblers, band musicale promotrice insieme a libera nel 2009 della carovana della legalità da nord a sud nelle terre confiscate alla mafie; Carlo Lucarelli, scrittore ed autore della trasmissione rai blu notte; Nando Dalla Chiesa, presidente onorario di libera; Tano Grasso, presidente dell’associazione nazionale anti-racket; Rita Borsellino, parlamentare europea, che ha contribuito nell’evento finale 2012 con un prezioso video-messaggio da Bruxelles. Nel 2013 diversi importanti testimoni sono intervenuti nei differenti eventi pubblici legati ai percorsi educativi, in particolare: Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nella strage di via D’Amelio e fondatore del Movimento delle Agende Rosse; Pippo Giordano, ex agente della Dia e già collaboratore di Giovanni Falcone; Pino Masciari, imprenditore calabrese e testimone di giustizia che ha permesso l’arresto e la condanna per numerosi ‘ndranghetisti, amministratori e funzionari collusi; Giovanni Tizian, giornalista calabrese sotto scorta per le sue indagini sul riciclaggio e l’infiltrazione delle mafie al Nord. Da ricordare inoltre che gli studenti delle scuole secondarie di primo grado ravennati nel 2011 hanno avuto la possibilità di incontrare, nell’ambito delle attività del progetto, Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

 

Il progetto “Liberi dalle mafie” ha visto in solo tre anni la collaborazione ed il supporto di numerosi e differenti soggetti – pubblici e privati – che hanno contribuito a sviluppare una vera e propria sinergia nel territorio. Per citare solo i più importanti: Regione Emilia Romagna; Provincia di Modena; Provincia e Comune di Ravenna; Unione dei Comuni della Bassa Romagna; Ufficio Scolastico Provinciale di Ravenna; Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna; Fondazione Cassa di Risparmio di Modena; Libera nazionale e provinciale; Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia di Ravenna (SIULP); Confesercenti; Coop. Adriatica; Camst, Modena City Ramblers.

 

 

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

 

Il progetto si propone, attraverso diverse fasi, di informare e sensibilizzare gli studenti e gli insegnanti degli Istituti Scolastici Superiori del territorio di Ravenna e provincia sulle tematiche relative alla lotta contro le mafie, alla promozione della legalità e della giustizia, all’educazione al senso civico e democratico e all’impegno contro ogni forma di corruzione.

 

A questo proposito il progetto, prendendo come target di riferimento gli Istituti Scolastici Superiori del territorio della provincia ravennate, ha sviluppato un percorso formativo in grado non solo di fornire gli strumenti per una migliore e più approfondita comprensione del fenomeno mafioso in Italia e delle sue implicazioni nella vita di tutti noi, al Sud come al Nord, ma anche di educare e sensibilizzare gli studenti e gli insegnanti sulle forme di resistenza che la società civile ha saputo opporre nel tempo a questo fenomeno.

 

E’ importante sottolineare che le edizioni precedenti del progetto “Liberi dalle mafie” hanno visto la partecipazione di un numero crescente di Istituti Superiori di Ravenna e provincia (8 negli anni scolastici 2010/11 e 2011/12 e 10 nel 2012/13), riscontrando un forte interesse ed un elevato livello di partecipazione da parte delle classi coinvolte. Su richiesta dei rappresentanti studenteschi dell’ITIS “Marconi” di Lugo, gli operatori dell’Associazione Pereira sono intervenuti anche al di fuori delle attività progettuali, in particolare nel corso di assemblee di Istituto aperte a tutte le classi della scuola: nell’aprile 2011 con un modulo sulla storia di Cosa Nostra siciliana e nel maggio 2012 con un modulo sulla evoluzione della ‘Ndrangheta e la sua diffusione nel Nord Italia.
 
Gli studenti dell’Istituto “Marconi” inoltre, partecipando con propri elaborati al bando indetto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone” e risultando tra i vincitori, per due anni di seguito – nel 2012 e 2013 – sono potuti salire sulla “Nave della legalità”, che ogni anno in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, arriva a
Palermo per ricordare le donne e gli uomini che con il proprio sacrificio hanno cercato di costruire uno Stato più giusto.
 
Si è quindi riscontrato un interesse reale e concreto da parte degli studenti – che travalica lo spazio e gli orari scolastici – su tematiche e principi ritenuti essenziali per il benessere della comunità ed il proprio futuro di cittadini.
 
“Liberi dalle mafie 2014” intende quindi dare seguito a tale percorso ed ampliare un filone di attività che gli studenti, i docenti e gli operatori dell’Associazione Pereira ritengono prezioso e indispensabile per il nostro territorio.
 
 

CONTESTO DI RIFERIMENTO
 
La diffusione del fenomeno mafioso è divenuta purtroppo una realtà anche nella nostra Regione. Nel territorio ravennate in particolare le principali attività di ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra sono il traffico di droga, le infiltrazioni nel settore degli appalti pubblici e le estorsioni.
Nei Lidi ravennati inoltre lo sviluppo del turismo ha favorito il riciclaggio del denaro proveniente da attività illecite, richiamando l’interesse delle mafie internazionali nell’ambito della prostituzione. Secondo il Rapporto del 23 febbraio 2010 sull’Infiltrazione mafiosa nel Nord Italia – redatto dall’ Osservatorio socio-economico sulla criminalità / Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro – “le più recenti acquisizioni investigative rivelano altresì la progressiva occupazione del mercato criminale del gioco d’azzardo (legale e illegale) da parte di organizzazioni delinquenziali di origine calabrese”, con preciso riferimento alla gestione delle bische clandestine nella zona di Rimini, Riccione, Bologna, Forlì e Ravenna.
A questo proposito, è importante sottolineare il recente arresto, nel gennaio 2013, del boss ‘ndranghetista Nicola Femia, che a Sant’Agata sul Santerno gestiva un grosso giro di slot machine truccate. Lo stesso Femia, arrestato con altre 28 persone e condannato precedentemente per traffico internazionale di droga, era stato protagonista di violente minacce al giornalista Giovanni Tizian, che proprio a Ravenna aveva incontrato numerosi studenti partecipanti al progetto “Liberi dalle mafie”, ed. 2013.
 
 
OBIETTIVO GENERALE

 

L’obiettivo generale del progetto è stato quello di informare e sensibilizzare la cittadinanza e nello specifico il mondo scolastico sulle tematiche della legalità, della giustizia e della democrazia, in particolare in riferimento al fondamentale ruolo rivestito dalla società civile nella difficile lotta contro ogni forma di mafia e corruzione.

 

L’idea alla base di tale obiettivo è che lo Stato da solo non ha la forza per opporsi efficacemente al fenomeno mafioso, ma necessita del sostegno della società civile intera.

 

 

OBIETTIVO SPECIFICO

 

L’obiettivo specifico è sviluppare all’interno delle scuole coinvolte un percorso formativo che, partendo dalla contestualizzazione del fenomeno mafioso, sia in grado di fornire gli strumenti necessari per far luce su una realtà tanto complessa quanto delicata quale appunto quella delle mafie in Italia, gettando al contempo le basi per una futura e più stretta collaborazione fra il mondo scolastico, quello associativo e quello istituzionale dei territori target del progetto.

 

Il progetto intende inoltre favorire l’utilizzo delle nuove tecnologie legate al mondo dei social network, blog, piattaforme multimediali che possano divenire luogo di comunicazione, conoscenza e scambio di informazioni tra gli studenti, con la possibilità di relazionarsi con altre realtà del panorama locale e nazionale interessate alla creazione di una forte rete antimafia.
 
Il progetto si propone anche di realizzare un evento pubblico conclusivo, aperto alla cittadinanza, che vedrà la presenza di Salvatore Borsellino e di un ospite molto “speciale” da Palermo.

 

 

DESTINATARI DIRETTI

 

I destinatari diretti del progetto sono gli studenti e gli insegnanti che parteciperanno ai moduli formativi da realizzare negli Istituti Scolastici Superiori coinvolti:

 
• Liceo scientifico “A. Oriani” – Ravenna (2 classi)
• ITIS “N. Baldini” – Ravenna (2 classi)
• IPSIA “C. Callegari” – Ravenna (2 classi)
• ITG “C. Morigia” – Ravenna (2 classi)
• ITAS “L. Perdisa” – Ravenna (2 classi)
• ITC “A. Oriani” – Faenza (2 classi)
• IPSSAR “P. Artusi” – Riolo Terme (2 classi)
• IPSIA “E. Manfredi” – Lugo (2 classi)
• ITC “G. Compagnoni” – Lugo (2 classi)
• ITIS “G. Marconi” – Lugo (2 classi)

 

In particolare, il progetto è rivolto a n. 20 classi, si stima quindi un numero totale di n. 600 studenti coinvolti dal progetto (n. 30 studenti a classe).
 
Altro destinatario diretto del progetto sarà la cittadinanza di Ravenna e provincia che parteciperà all’evento pubblico di apertura sopramenzionato.

 

 

DESTINATARI INDIRETTI

 

I destinatari indiretti sono stati gli esponenti ed i rappresentanti del mondo istituzionale e associativo del territorio ravennate, che hanno partecipato agli incontri previsti con le autorità scolastiche e gli studenti all’interno dei moduli formativi nelle scuole, così come all’evento serale sopramenzionato.

 

Altri destinatari indiretti del progetto sono i protagonisti delle tematiche trattate all’interno del percorso formativo presentato, ossia la società civile (in particolare quella del sud Italia) che, oltre ad essere stato uno dei temi centrali delle lezioni in aula, ha rappresentato anche l’oggetto del documentario realizzato durante il tour e proposto durante l’iter formativo.

 

 

METODOLOGIA
 
Il progetto, nello sviluppo del percorso formativo, assumerà come metodo di lavoro un approccio multidisciplinare che affiancherà le lezioni frontali in aula con:
 
giochi e dinamiche di gruppo;
 
• utilizzo di materiale audio visuale a supporto delle lezioni stesse (video-documentari, fotografie, pannelli informativi, ecc);
 
testimonianze dirette di persone o gruppi (rappresentanti di associazioni, amministratori locali, band musicali, ecc) che possono apportare il proprio contributo per una migliore comprensione delle tematiche trattate.
 
L’obiettivo è quello di stimolare i ragazzi su differenti livelli, in modo da non coinvolgerli unicamente su un piano “didattico-razionale”, ma anche attraverso stimoli “visivo-emozionali”, “dinamiche relazionali” e “scambi umani”.
 
 
ATTIVITA’ PREVISTE

 

1. Realizzazione del percorso formativo nelle scuole superiori (marzo – maggio 2014)

 

 

a. Struttura generale dei moduli formativi

 

L’intervento didattico-formativo si comporrà di tre parti fondamentali parti: il primo modulo incentrato sulla presentazione della questione delle mafie in Italia e sui punti di forza che hanno permesso loro di consolidarsi negli anni e divenire la prima impresa italiana in termini di fatturato; il secondo modulo incentrato sulle forme di contrasto messe in campo sia in ambito istituzionale e giuridico, che in ambito sociale, con particolare attenzione all’esperienza della rete Libera; infine il terzo modulo che prevede l’intervento di un ospite significativo che proponga direttamente agli studenti la propria testimonianza e si confronti con loro.

 

Modulo I:

 

Contenuto: storia e approfondimento della questione della mafia in Italia; definizione delle strutture mafiose e dei loro punti di forza.

 

Metodologia: lezione frontale, dinamiche di gruppo, proiezione di video, lettura di testi, dibattito con gli studenti.

 

Modulo II:

 

Contenuto: analisi della attività messe in campo per contrastare il fenomeno mafioso in ambito giuridico, istituzionale, sociale.

 

Metodologia: questa parte verrà supportata dall’utilizzo di materiale video riguardante l’esperienza del pool di Palermo e le realtà associative, prima fra tutte Libera, che operano attualmente in tutto il territorio nazionale.
 

Modulo III:

 

Contenuto: intervento di ospiti ed esperti sulle tematiche in oggetto che racconteranno direttamente la propria esperienza nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata.

 

Metodologia: questa parte verrà supportata dagli interventi di ospiti esterni quali esperti, giornalisti, familiari di vittime, testimoni di giustizia.
 

 

b. Metodologia didattica generale

 

Nei primi due moduli didattico-formativi verrà adottato un approccio multidisciplinare in grado di stimolare e coinvolgere lo studente, così come l’insegnante, su differenti livelli.
 
La scelta dello strumento audio-visuale, unito alle lezioni frontali e ai giochi di gruppo, permetterà in questo modo di veicolare i messaggi in modo più incisivo, integrando l’aspetto artistico-documentaristico a quello formativo e di educazione.
 
Nel terzo modulo, studenti e insegnanti potranno ascoltare direttamente la testimonianza di un ospite significativo, porre domande e sviluppare un dialogo che permetta non solo di acquisire informazioni di prima mano, ma anche stabilire un rapporto empatico con vicende sempre più vicine al nostro quotidiano.
 
A conclusione dell’iter formativo previsto da progetto, verranno somministrati differenti questionari di valutazione a studenti e insegnati delle classi coinvolte, in modo da verificare il grado di apprezzamento dei moduli proposti, oltre che il livello di comprensione delle tematiche trattate.

 
 

c. Organizzazione del percorso formativo

 

- Totale Istituti: n° 10 Istituti Scolastici coinvolti (distretti di: Ravenna, Faenza, Riolo Terme, Lugo)

 

- Totale classi: n° 20 classi coinvolte (2 classi a Istituto; 10 x 2 = 20)

 

- Totale studenti: n° 600 studenti (30 studenti a classe; 30 x 20 = 600)

 

- Ore di didattica: primo modulo (20 classi x 2 ore = 40 ore); secondo modulo (20 classi x 3 ore = 60 ore); terzo modulo * (n. 3 incontri di 3 ore = 9 ore)

 
* Il terzo modulo prevede indicativamente un incontro con un testimone – in assemblea d’Istituto – ogni 6/7 classi, per un totale di n. 3 incontri.

 

- Totale ore previste da progetto: 40 + 60 + 9 = 109
 
 
Segue le descrizione del contenuto dei moduli in dettaglio:

 

 

MODULO I“Il fenomeno mafioso in Italia”

 

Il primo modulo prevede di contestualizzare i temi trattati nel corso delle lezioni attraverso l’introduzione del complesso problema della diffusione del fenomeno della criminalità organizzata in Italia.
 
In particolare si cercherà di stimolare l’attenzione degli studenti attraverso la proiezione di stralci di video e documentari. Inoltre saranno presentate letture di testi che approfondiscono e descrivono le caratteristiche e la pericolosità della struttura mafiosa diffusa non solo nell’Italia meridionale ma operativa su tutto il territorio nazionale, con riferimento alla capacità della criminalità organizzata di infiltrarsi in tutti gli ambiti del tessuto sociale, da quello economico-produttivo, a quello politico- istituzionale, attraverso non solo l’utilizzo della violenza e del controllo del territorio, ma anche di strategie imprenditoriali spregiudicate e innovative.
Un particolare riguardo all’analisi strutturale delle varie organizzazioni criminali ed ai punti di forza che hanno permesso loro di perdurare nel tempo sino a divenire ai giorni nostri la prima azienda italiana in termini di fatturato e PIL.
 
Saranno forniti inoltre riferimenti sulle infiltrazioni mafiose presenti in tutto il nord Italia, in particolare attraverso le attività di riciclaggio del denaro sporco e gli investimenti nei diversi settori dell’economia legale.

 

 

MODULO II“Liberi dalle Mafie”

 

Dopo aver analizzato le caratteristiche del fenomeno mafioso nel secondo modulo si passerà a comprendere come le Istituzioni, le forze dell’ordine e la società civile si sono contrapposte nel tempo al potere criminale. Si presenteranno quindi le principali leggi approvate in questo ambito e lo straordinario utilizzo che se ne è fatto da parte dei magistrati. Si proporrà la vicenda del pool antimafia di Palermo, in particolare soffermandosi sulle figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, analizzando i risultati del maxiprocesso e cercando di comprendere come da tali successi si sia passati alla fase storica culminata con la stagione delle stragi del 1992 e del 1993.
 
Si passerà poi a presentare le numerose realtà, presenti nella società civile italiana, che da anni tentano di arginare il diffondersi del fenomeno mafioso attraverso una coraggiosa lotta di riconquista del territorio. In particolare si descriveranno le attività di Libera, presieduta da don Luigi Ciotti e nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia.
 
Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. A fianco di Libera sono numerosi i singoli e le associazioni che quotidianamente e da anni sono in prima fila per affermare la legalità e lo stato di diritto, venendo così a creare una rete di solidarietà che riunisce diverse realtà in tutta Italia in ambito istituzionale, associativo, imprenditoriale ed artistico.
 
Attraverso dinamiche di gruppo si stimolerà la discussione tra i ragazzi sull’importanza che la società civile ricopre attualmente nel sostenere lo Stato nella lotta alla criminalità organizzata presente in tutto il territorio nazionale.
 
 
MODULO III“Incontro con un testimone significativo”

 
Per concludere il percorso formativo si prevede un incontro con un ospite che, partendo dalla propria esperienza, possa confrontarsi in modo diretto con gli studenti, in modo da stimolarne “non solo la testa, ma anche la pancia”, ossia in grado non solo di fornire dati e informazioni di prima mano, costruire
ragionamenti e riflessioni sulla diffusione del fenomeno mafioso su tutto il territorio nazionale, ma anche e soprattutto stimolare le energie e le capacità degli studenti, incentivando il loro interesse e la continuità di un impegno che possa uscire dalla struttura scolastica ed aprirsi all’intera comunità.

 

Proponiamo a titolo indicativo un elenco dei possibili ospiti:
 
a) Giovanni Tizian – giornalista minacciato dall’ndrangheta e familiare di vittima di mafia
 
b) Mara Fonti – familiare di vittima di mafia
 
c) Margherita Asta – familiare della strage di mafia di Pizzolungo
 
d) Adriana Musella – responsabile del progetto “Gerbera Gialla”, promosso dal Coordinamento Nazionale Antimafia
 
e) Antonio Pergolizzi – coordinatore Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente e curatore del Rapporto annuale ecomafia
 
f) Peppe Ruggero – giornalista e regista, autore del documentario “Biutiful Cauntri” sulla questione dei rifiuti a Napoli g) Enza Rando – ufficio di Presidenza di Libera

 
 

2. Attivazione di reti per la comunicazione e confronto tra gli studenti (periodo: aprile/maggio 2014)
 
Tra le attività previste dal progetto vi è inoltre la progettazione di modalità – da concordare con gli studenti – di utilizzo del web come punto di incontro/confronto fra le diverse esperienze locali e nazionali, con particolare riferimento al mondo dei social network, dei blog, siti, mailing list, ecc. In tal modo si intende fornire agli studenti ed agli insegnanti coinvolti le conoscenze inerenti l’utilizzo degli strumenti multimediali per favorire l’incontro e la sinergia con le differenti realtà presenti nel territorio impegnate nella lotta alla criminalità organizzata, sia a livello locale che nazionale.
L’obiettivo, a partire dalla costruzione di nuovi ponti con le giovani generazioni, è far sì che il mondo scolastico divenga perno e “incubatore” della diffusione di una coscienza antimafiosa nel territorio di Ravenna e provincia.
 
 
3. Realizzazione di un evento finale aperto a scuole e cittadinanza (periodo: maggio 2014)
 
Nell’evento di chiusura del progetto, conclusivo del percorso formativo, verranno coinvolte le principali realtà antimafia che operano sul territorio.
 
L’evento verrà organizzato secondo le seguenti modalità:
 
 Intervento degli Enti pubblici e privati sostenitori del progetto
 
 Dibattito pubblico con importanti personalità nel campo della lotta alle mafie
 
In particolare saranno chiamati a partecipare due ospiti speciali di cui uno è:
 
SALVATORE BORSELLINO – Fratello di Paolo Borsellino e fondatore del movimento delle Agende Rosse
 
 

Per informazioni:

MATTEO PASI

Associazione Pereira

matteopasi@associazionepereira.it

cell. 347/2971764

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Galleria fotografica

 

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