Youth of Tuzla
(60' - Italia 2008)
Titolo: Youth of Tuzla
Durata: 60 minuti
Regia: Matteo Pasi
Soggetto: Massimo Venieri
Montaggio: Stefano Zanotti
Prodotto da: Associazione Culturale Pereira
Con la collaborazione di: Kuca Plamina Mira – Bosnia Erzegovina BiH
Per info: http://www.cinemaitaliano.info/youthoftuzla
Sito ufficiale: http://www.associazionepereira.it/youthoftuzla
SINOSSI
Tuzla, Bosnia Erzegovina, è la città della tolleranza e del dialogo, in cui lingue, culture e religioni diverse nei corso dei secoli hanno potuto incrociarsi e conoscersi reciprocamente. Durante il conflitto in Bosnia i tre principali gruppi etnici – mussulmani, serbi ortodossi e croati cattolici – decisero di non fare la guerra tra loro ma di collaborare per difendere unitariamente la città dal nemico esterno. Insieme nella lotta, ma anche nel lutto. La granata serba che il 25 maggio 1995 uccise 71 persone, perlopiù giovani, che stavano festeggiando la fine della guerra in una delle piazze centrali della città, non fece distinzioni. Le vittime giacciono insieme, nel piccolo cimitero del parco “Slana Banja” e solo un piccolo simbolo sulle lapidi ne distingue l’origine etnica e religiosa.
L’unità è il primo passo per lasciarsi alle spalle la pesante eredità del passato e provare a dare un futuro diverso al paese. Motore e anima del cambiamento saranno le giovani generazioni, con tutte le difficoltà che esse incontrano, non solo in Bosnia Erzegovina, per affermare le proprie aspirazioni. Attraverso una serie di interventi di rappresentanti di istituzioni (Municipalità di Tuzla, Ambasciatore Italiano della Bosnia Erzegovina), di enti per lo sviluppo economico a Tuzla e Sarajevo (Nerda, Bit Center, Fipa, Camera di Commercio Italo-Bosniaca), del mondo associativo (Casa della Fiamma della Pace, Telex, Youth of Tuzla Association,) ed educativo (Istituto Elettrotecnico “Mjesovita Srednja”) o ascoltando direttamente il parere di imprenditori, musicisti e artisti in erba, si è cercato di evidenziare le grandi potenzialità presenti, ma anche i limiti imposti alla popolazione giovanile della città.
Il brulicare nelle pittoresche strade del centro, i ragazzi che bevono caffé e fumano nei bar di Piazza del sale, a fianco della Fontana della Pace, le acque salate del lago Pannonico, le statue di due tra i più noti artisti balcanici, lo scrittore Mesa Selimovic e del pittore Ismet Mujezinovic, nati e vissuti qui: sono le immagini di una città attiva e vivace, in cui da sempre si è cercato di valorizzare creatività e talento. Ma dietro le voci, i colori, i suoni festosi del centro cittadino, si delinea una realtà più complessa e profonda che emerge fermandosi ad ascoltare i racconti della gente. La disoccupazione si attesta intorno al 40% e colpisce in particolare le generazioni più giovani. La mancanza di prospettive concrete per il futuro determina il desiderio di “fuggire” lontano: un’aspirazione duramente frustrata dalla “questione-visti”, che crea un senso di claustrofobia e imprigionamento, di fatto impedendo l’uscita dal Paese non necessariamente per cambiare vita o abbandonare un passato insopportabile, ma anche solo per trascorrere un periodo tempo limitato in un altro Stato. Sullo sfondo rimane poi il tema dei campi profughi, come quello di Mihatovici, i cui rifugiati oltre alla propria casa ed i propri cari, sembrano destinati a dover perdere anche la speranza di un risarcimento materiale e morale.
Per uscire dallo stato di apatia e indolenza in cui è caduta e ricominciare a correre verso il futuro, la città di Tuzla volge lo sguardo verso le opportunità offerte dalla cooperazione e dalle relazioni internazionali, in particolare in riferimento alle Istituzioni e agli enti locali emiliano romagnoli. “La Bosnia Erzegovina è in una fase cruciale…”, afferma l’Ambasciatore Italiano, Alessandro Fallavolita, intervenendo ad un convegno sulle politiche giovanili, “… sarà importante puntare sui giovani e sulla cooperazione per favorire la piena integrazione di questo Paese nell’Unione Europea”.